La Locomotiva persegue il benessere sociale di tutti i cittadini, con particolare attenzione a quelli che hanno una forma di svantaggio che li allontana dal pieno raggiungimento dei diritti di cittadinanza. In presenza di disagi, disabilità, forme di esclusione, le sue azioni sono diverse ed articolate anche se mosse da un unico principio: un sostegno alla
persona perché acquisti consapevolezza prima e competenze poi, all’
ambiente familiare perché diventi accogliente, propositivo, fiducioso nelle capacità della persona accettando i suoi percorsi di autonomia, alla
città, perché si apra ad una cultura volta al superamento di tutte quelle barriere ideologiche, culturali, fisiche, che contribuiscono a definire e stigmatizzare le diversità, all’
ambito regionale per promuovere momenti di partecipazione e confronto sulle politiche sociali per esserci e per rappresentare le persone che quotidianamente accompagniamo in un percorso di crescita, all’
ambito nazionale per essere attenti e vigili rispetto ad ogni tentativo di tornare indietro e promuovere, al tempo stesso, l’esigibilità dei diritti di cittadinanza e della partecipazione ai servizi.
La Locomotiva intende coniugare il proprio essere cooperativa sociale che svolge servizi alla persona con la necessità di organizzarsi per rispondere in modo chiaro e puntuale sia ai contratti stipulati con gli enti committenti sia al “Contratto Ideale” stabilito con ogni ospite dei servizi che gestiamo e con le persone che ci lavorano. Intende ascoltare la comunità ed organizzare risposte adeguate ai suoi bisogni, mantenere un forte radicamento nel territorio, migliorare la conoscenza e la capacità di valorizzazione delle risorse in esso presenti. Essere memoria ed insegnamento per quanti si avvicinano al mondo dei servizi alla persona, in modo da far capire che dietro ai gesti della cura c’è il rispetto profondo per l’essere umano.
La Locomotiva si ispira storicamente
ai principi della de-istituzionalizzazione, oggi tradotti nell’attenzione a non cadere nei meccanismi propri dell’istituzione totale, evitando anche le “trappole” assistenziali, che diminuiscono le consapevolezze degli individui ed inducono alla delega della propria vita e delle proprie scelte, perdendo così l’individualità, l’identità e la centralità dell’essere persona.
“La fiducia come motore delle relazioni”